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Autore: Watts Alan
Titolo: La via dello zen
Editore: Feltrinelli
Anno: 2000
Non è la prima volta che l'Occidente guarda all'Oriente con la speranza di riceverne lumi: negli anni attorno al primo conflitto mondiale, per parlar solo del '900, il buddismo fu oggetto dell'ingenua curiosità di molti, e dilagò nella cultura spicciola con l'impeto di una nuova fede.
In ogni parte d'Europa e d'America sorsero, per lo studio del pensiero e delle religioni indo-cinesi, società che particolarmente da noi, privi com'eravamo in Italia di una solida tradizione orientalistica, si ridussero a svolgere un'opera di divulgazione spesso mistificatrice. All'origine di quella moda c'erano parecchie cause, tra cui la volontà di unificare il mondo, l'ansia di evasione e, per alcuni almeno, la tendenza a combattere il cattolicesimo con altre forme di spiritualità, diverse, ma non tanto, da quella cristiana.
Negli ultimi quarant'anni l'Oriente si è affacciato di nuovo alla nostra cultura, questa volta con lo zen, un prodotto dell'incontro tra taoismo e buddismo, una "via di liberazione" alla quale molti intellettuali d'America, e le legioni di hippies, guardarono con troppo facile speranza.
Cosa sia lo zen il lettore imparerà a sapere dal presente lavoro di Alan Watts: c'è però da augurarsi ch'egli non fermi la sua curiosità soltanto agli aspetti più scandalosi e appariscenti di una pratica che, per essere veramente intesa, va ricollocata entro gli schemi originali del pensiero cinese.
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