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LA MAMMA CHE FA MALE

Postato il: 02/01/2007 | Letto 86.650 volte |
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39 Commenti al post

![]() giovannaaa2 | 16 maggio 2009, 11:54 carissimi amici sono nuova di questo bellissimo sito e m'interessa molto l'argomento della madre cattiva, perche' io sono in questa situazione, posso dire:( MIA MADRE LA MIA PEGGIOR NEMICA ) Lei non ha mai avuto stima di me fin da quando ero ragazzina ho sempre capito che avesse un rancore interiore nei miei confronti, anche se a volte lo camuffava, adesso che e' piu' vecchia e' diventata anche peggio: arrogante, presuntuosa, falsa, bugiarda e mi calunnia con le sue amiche di quartiere cosi io sono la cattiva e lei cosi buona, in non so perche' ci capita una madre cosi; si dice che l'anima sceglie la famiglia cosi' pure la madre forse sara' il mio karma , mi chiedo cosa possa insegnarmi una madre cosi cattiva, cosa dovrei apprendere? se qualcuno mi puo' chiarire le idee ringrazio anticipatamente ciao a tutti. |
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![]() Alessia | 26 marzo 2007, 00:27 io li amo entrambi. |
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![]() veronica | 10 gennaio 2007, 23:58 buona sera a tutti,che dire di questi genitori..? intanto siamo noi ad averli scelti,certo spesso nn capiamo quale disegno o karma .Parlo per quanto riguarda la mia esperienza è stata devastante...un vero disastro me devo dire equilibrato entrambi si sono dati da fare per combinare disastri sia psicologici che fisici...crescendo nn mi sono soffermata alla sofferenza che mi hanno causato,quindi nella ricerca di tanti perche (perche a me ?cosa avro' fatto di male?etc) ho iniziato a scoprire chi sono veramente...e giorno dopo giorno tolgo polvere e schemi dalla mia vita..... quindi la mi adomanda è " ma cosa avro' fatto in una mia vita passata per trovarmi in questa situazione? ...la mia domanda è cambiata...e in fondo inizio a perdonarli....sono diventata quello che sono anche grazie a tutte quelle domande...... |
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![]() alessandra /CH | 8 gennaio 2007, 15:32 ...volevo anche aggiungere una cosa: i genitori sono quello che sono, i loro errori sono dovuti a una catena senza fine che è il passato.Sono legati alla costellazione della stessa famiglia. Non esistono, forse, genitori buoni o cattivi. Ognuno fa quello che puo. Onorare i genitori è giusto, ma senza idealizzarli. Prenderli oggettivamente come sono.Accettarli e dire: "sei come sei. Sei mia madre, sei mio padre. Io sono cosi, ti rispetto, ma vivo la mia vita come desidero io.". Senza rabbia e senza recriminazioni. Piu ci si accanisce contro qualcuno, piu si diventa proprio come quella persona.... O no? Invece accettandoli ci si libera da secoli di irretimento. |
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![]() Alessandra CH | 7 gennaio 2007, 17:24 Ma...scusate, saro' dura, ma secondo me il concetto di Cristo secondo il quale bisogna lasciare il propro padre e la propria madre per seguire lui è troppo importante! Per essere una persona adulta occorre essere padre e madre di se stesso, o sbaglio? |
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![]() Rosa Isha | 7 gennaio 2007, 14:05 I miei genitori sono stati molto inaffettivi, sia tra di loro che nei miei confronti e io sono cresciuta con un disperato bisogno d'affetto. Ho sofferto molto per questo ma poi, nel cammino della vita, ho imparato ad uscire dal ruolo di vittima, imparando a volergli bene veramente, accettandoli per quello che erano, per quello che potevano dare. |
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![]() lara | 7 gennaio 2007, 11:12 Mi ritengo estremamente fortunata perchè ho una madre meravigliosa che è stata sempre mia alleata anche nelle scelte che ho fatto da lei non condivise. E' sempre presente ma con discrezione, senza invadenza, senza paranoie, senza proibizioni. Se devo rimproverarle qualcosa è proprio il fatto che non mi ha mai comunicato, nè parlato delle sue ansie, delle sue preoccupazioni, dei desideri che aveva per me: li ha tenuti sempre dentro a tal punto da essersi aggravata, in due particolari episodi, nella sua cardiopatia, che, fortunatamente, ora sembra sotto controllo. Penso,perciò,che una madre debba trasmettere, in giusta misura, le sue inquietudini. E' sbagliato certamente soffocare e tormentare un figlio con travagli e paranoie talvolta inutili, ma altrettanto lo è tenerle dentro e rovinare così la propria serenità. |
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![]() romana | 6 gennaio 2007, 10:49 Care Amiche e cari Amici, mi siete tutti molto cari ed ogni commento vostro è una ricchezza, che fa vibrare il mio cuore di condivisione e comprensione. Ho 48 anni e la fortuna di avere ancora i miei genitori, due persone con pregi e difetti, che hanno amato tanto e senza condizioni le loro figlie (4), e hanno saputo cambiare, nel tempo, e usare la loro sensibilità e intelligenza per abbattere alcuni schemi mentali o perbenismi che avevano ereditato. Ma non volevo soffermarmi su di loro, perchè potrei scrivere più di un libro, raccontando il percorso della mia famiglia. Volevo dire a Catia e a tutti coloro che saranno presenti il 4 marzo che ho tanta voglia di abbracciarvi, in quell'occasione! Poi, volevo esprimere un pensiero, stimolato dai vostri commenti: credo che il bisogno di "mamma" non ci possa abbandonare mai, a qualsiasi età e con qualsiasi storia alle spalle! "mamma" in quanto presenza amorevole, accogliente, incoraggiante e non giudicante. Con le mie amiche e sorelle ci alterniamo reciprocamente nei ruoli di madri, figlie, sorelle...a seconda di ciò di cui abbiamo bisogno nelle circostanze delle nostre vite! Anche con gli amici uomini! Buona Epifania a tutti, che si manifesti la Luce nelle nostre vite! |
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![]() Indigo Mom | 5 gennaio 2007, 20:16 Per me non è facile parlare del rapporto madre-figlia, forse ancora devo elaborare delle cose, forse ho la testa piena di domande o forse, in questo momento della mia vita qualche volta vorrei semplicemente essere ancora figlia ( sì lo so, non bisogna crogiolarcisi, ma qualche volta sento la mancanza delle coccole della mia mamma, anche se ho 35 anni). |
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![]() catia | 5 gennaio 2007, 18:26 Sono grata a tutti voi che avete voluto esprimere i vostri sentimenti sull'argomento che ho contribuito a sollevare. Le vs.esperienze e le vostre opinioni- preziose anche quando non concordano con le mie - mi fanno pensare un'altra cosa, che vorrei esprimere anche se andrò fuori tema . Mi sembra che si parli della necessità di perdonare quelli che ci fanno del male e utilizzare le esperienze per la nostra crescita (e allora questo lo si deve estendere a tutti, dalla mamma anaffettiva o autoritaria al capufficio lupo mannaro e all'amico traditore io credo) oppure si parte dal presupposto che abbiamo scelto noi le esperienze che ci servivano e allora non abbiamo niente da perdonare a nessuno perchè qualunque cosa dobbiamo subire (fosse pure Auschwitz) serve alla nostra crescita e dipende dal karma che ci siamo creati. Mi sembra che scegliere uno di questi punti di vista cambi notevolmente la prospettiva riguardo la nostra ricerca spirituale e il modo in cui ci rapportiamo agli altri. Io nel mio faticoso cammino, mi sono posta il problema molte volte e mi sono "incagliata". |
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![]() FRANCESCA | 5 gennaio 2007, 17:12 Caro Paolo F ho letto anche la poesia. |
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![]() FRANCESCA | 5 gennaio 2007, 14:45 Complimenti PAOLO F, mi hai emozionata (sia come figlia che come madre) sono certa che tua madre è orgogliosissima di te per ciò che hai scritto. E' una lettera d'amore. Complimenti e ancora complimenti hai tutta la mia ammirazione. |
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![]() romana | 5 gennaio 2007, 10:35 Se crediamo veramente nella legge del karma, sappiamo che la nostra anima sceglie il luogo,il tempo,la famiglia nella quale incarnarsi, per proseguire nel cammino evolutivo, attraverso le esperienze e le prove che la vita presenta. Ci sono donne e madri egoiste e anaffettive, crudeli o semplicemente inadeguate, bloccate,angosciate... sono persone. Ci sono persone con queste caratteristiche. E' pur vero che la società italiana è mammista. Proprio ieri sera leggevo su un giornale della mia città, l'articolo di fondo a firma della direttrice che, citando la fonte di una certa informazione,per sottolinearne l'affidabilità, aggiungeva "come se lo avesse detto la mamma". Mi ha fatta sorridere. Non sempre le mamme sono affidabili: sono persone; tutte le donne e tutti gli uomini possono biologicamente diventare genitori, ma da questo ad essere madri (o padri) sufficientemente buoni...Sono comunque convinta che, come hanno scritto altre amiche, si debba fare uno sforzo per "alzare il tiro", accettare la legge evolutiva e valorizzare il meglio di ogni situazione. Buonissima Vita Amici |
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![]() Rosanna V. | 5 gennaio 2007, 09:44 salve, sono d'accordo con Lei, sul "karma",cioè sull'ipotesi(o certezza)che dir si voglia,sul fatto che NOI siamo a scegliere l'utero dove nascere per fare "quella determinata esperienza".questa è la mia di esperienza.ho 47 anni e, credo, dopo aver sofferto da cani, per aver "scelto"una madre anaffettiva e distaccata,che mi ha creato non pochi problemi,dopo essermi sottoposta ad anni di analisi(benedetta)a giungere a questa certezza.sicuramente tuttgo ciò mi ha fatto diventare la persona che sono,ma...quanto tempo e..lacrime e,pensi, ora voglio imparare persino a PERDONARE!che assurdità....o no? secondo Lei?? |
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![]() ale | 5 gennaio 2007, 00:09 La mia mamma è stata sempre protettiva,forse troppo...a volte tacitamente l ho incolpata per come mi si è formato il carattere,ma quando sono diventata madre io,ho capito che ha agito solo per AMORE e la ringrazio per tutto ciò che ha fatto ,che fa ora e che farà.Mamma ti amo tanto! |
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![]() Pirpolo | 4 gennaio 2007, 23:58 Mia madre ha sempre vissuto nella privazione e sacrificio: di famiglia povera, si è sottratta ad un padre autoritario e violento per finire nelle mani di un marito chiuso e taciturno, che l'ha costretta ad assentarsi dal mondo. A volte non riesco a controllare la sua "sindrome da crocerossina", che la porta ad accumulare stress e malesseri. Costretta a guardare tanta televisione per vincere la sua solitudine, non riesce ad essere obiettiva nei confronti della realtà. Io non so come aiutarla, anche perchè non riesco a comunicare in modo sereno con lei. Il mio blocco è dovuto alla spesso eccessiva curiosità nei miei confronti, che spesso mi causa imbarazzo. Tuttavia mi sento fortunato, perchè ho una madre con un cuore enorme, dallo sguardo di penetrante bontà, dalla pazienza e capacità di assimilazione del dolore fuori dal comune. |
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![]() odette | 4 gennaio 2007, 21:03 Mia madre è stata l'unica persona che si è occupata di me , nel bene e nel male . Ha sicuramente avuto degli atteggiamenti sbagliati perchè iperprotettiva e molto ansiosa , ma era comunque presente e capace di comunicare amore , cosa che mio padre non ha mai fatto.. concordo però con Aurora, dobbiamo alzare il tiro , imparare a perdonare e a guardare con gli occhi dell'amore le nostre esperienze anche se negative , sentire con il cuore e non solo recriminare , anche perchè chi è senza peccato.... |
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![]() Girasole | 4 gennaio 2007, 20:47 Un abbraccio affettuoso a tutti gli amici che soffrono o hanno sofferto a causa della mamma.Mi compenetro in tutte le storie e non posso fare a meno di provare compassione e tanto Amore per la maggior parte degli amici che hanno avuto il coraggio di parlare dei loro problemi.Credo che il solo fatto di parlarne possa in qualche modo aiutarli a sentirsi un pò più sollevati.Anch'io credo di avere un nodo karmico nella relazione con mia madre.Spero, un giorno, in questa vita, di poterne in qualche modo venire a capo.UN saluto amorevole a tutti. |
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![]() Brigitta | 4 gennaio 2007, 20:39 Invece a proposito di mamme che fanno danni: quella di mio marito è un esempio di mamma straordinariamente arida e manipolatrice, tutta tesa alla necessità di apparire, mentre suo padre ha sempre visto il figlio come un corpo estraneo che gli sottraeva le attenzioni della moglie. Mai un moto di affetto spontaneo o una telefonata per sentire come sta, mentre di fronte al resto del mondo si cala nel ruolo di “vittima abbandonata dal figlio” e gli ha fatto terra bruciata attorno. Dopo anni di sensi di colpa indotti e di altalena emotiva lui è giunto alla decisione di tagliare definitivamente i ponti (caso credo rarissimo fra gli uomini italiani) quando è nata nostra figlia: io sentivo il bisogno di un marito/papà più sereno e lui voleva risparmiarle un ambiente in cui sarebbe diventata una pedina ignara in un gioco psicologico esasperante fra adulti. Infatti in quattro anni non hanno mai visto la loro unica nipotina, né hanno mai chiesto di vederla. Probabilmente la domanda se abbiamo fatto bene o male a non farle conoscere una coppia di nonni ci perseguiterà e possiamo solo sperare che lei un domani capisca che l’abbiamo fatto pensando al suo bene. |
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![]() Brigitta | 4 gennaio 2007, 20:36 Mia mamma la definirei una forza della natura. Originale, sfacciata (fin troppo), molto generosa ed estroversa, credo che con noi figli sia riuscita abbastanza bene a coniugare il pugno di ferro con una sana dose di coccole, l’attaccamento alla famiglia con le “pedate” che ti fanno volare dal nido. Certo, crescendo non sono mancati violenti litigi, come del resto penso sia abbastanza naturale che accada quando ci si deve emancipare da una personalità piuttosto prorompente per non finire schiacciati. Ma non ho mai avuto motivo di mettere in dubbio il legame profondo di amore che ci unisce. Neanche quando diversi anni fa qualcosa nel suo spirito - in apparenza indomito, in realtà umanamente fragile - si è spezzato per i dolori che la vita le ha elargito e ha iniziato a rivoltarsi soprattutto contro quelli che le sono più vicino con insulti ed azioni che possono anche fare molto male perché sa benissimo dove colpire. Da allora si può dire che ci alterniamo nel ruolo di mamma: a volte lei torna ad essere la mamma che conoscevo dall’infanzia, altre volte sono io che, in un certo senso, faccio da mamma a lei... imparando ad accettare le sue e le mie fragilità anche grazie all’amore che sento di aver ricevuto da piccola. |
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![]() salelm | 4 gennaio 2007, 16:15 Ho se fossi un pittore,farei tutta la vita il tuo ritratto , |
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![]() Claudia | 4 gennaio 2007, 14:47 Cara Catia, in ogni famiglia c'è qualcosa che non va e quel qualcosa si fa sentire dapprima piano, poi sempre più forte fino a diventare insopportabile e nasce una crisi. Ci si critica tanto, proprio perché ci si ama, altrimenti la cosa migliore da fare, sarebbe migrare in PAtagonia, dove né mamma né papà ci raggiungeranno, e far perdere le proprie tracce. MA chi di noi starebbe veramente bene tagliando, senza averli chiariti e sanati, i rapporti coi genitori ? Nessuno, nemmeno tu. |
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![]() alessandra CH | 4 gennaio 2007, 14:43 Cara Catia, |
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![]() mariangela | 4 gennaio 2007, 11:42 cara catia...vorrei dirti una cosa...è da un pò di anni che non sono più arrabbiata con mio padre....so che le cose dovevano andare così...lui non doveva esserci, non doveva amarci e occuparsi di me e della mamma,perchè era questo che molto probabilmente ci avrebbe fatto evolvere ed imparare...quindi ora per quanto riguarda la mia esperienza,non ho bisogno di perdonarlo!Certo non ti dico quanta rabbia aveva,quando ero piccola,quante volte mi sono chiesta "ma dove sei ora che ho tanto bisogno di te"e sopratutto quante volte ho cercato di rintracciarlo tramite informazioni o conoscenze senza arrivare a sapere nulla...ora la mia ricerca è finita...non ne ho più bisogno perchè ho capito...non posso mentirti e quindi ti dico che la curiosità non mi manca...vorrei tanto sapere chi è,come si chiama.di che colore ha gli occhi e i capelli,oppure se una delle mie figlie gli assomiglia....ma finisce qui! ha ragione una carissima amica,qualche anno fa in un momento di crisi quando lo cercavo disperatamente mi disse"Mari,smettila di cercarlo...lui vive dentro il tuo cuore...è sempre rimasto lì e sempre ci rimarrà"mi ci è voluto un pò anche perchè è un concetto non subito comprensibile e non mi reputo affatto una persona che elargisce bontà e perdono facilmente,ma ti assicuro che ora per me è così!un abbraccio forte mariangela |
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![]() Patrizia | 4 gennaio 2007, 10:01 La mia è stata una madre rigida , incapace di dare amore, tutta protesa verso il suo lavoro, la sua casa e mio padre. I miei ricordi di bambina sono le sue continue critiche, non ne facevo mai una giusta per fortuna la nonna materna ha compensato ampiamente con il suo affetto a queste carenze. Oggi che sono adulta e lei ha oramai 80 anni la vedo come una donna profondamente egoista che passa il suo tempo a commiserarsi per i dolori subiti, sono sincera nel dire che mi fa tenerezza . La sua incapacità di comprensione e di amore ha toccato il massimo 3 anni fa quando ho perso mia figlia in un incidente d'auto non una parola di conforto è uscita dalla sua bocca. Da allora non passa giorno in cui io tenti inutilmente di spiegargli di quale immenso privilegio è stato per me avere anche solo per 20 anni una figlia piena d'amore al mio fianco. Mia figlia che continua a comunicare con me attraverso le sue vibrazioni. Peccato mamma che tu non sappia sentire l'amore immenso che comunque c'è stato intorno a te in tutta la tua vita. |
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![]() catia | 4 gennaio 2007, 09:25 Certo risulterò pesante e mi ripeto ma quello che mi sorprende è quel bisogno profondo di credere che la mamma ci voleva bene, nonostante tutto. Che ci abbia fatto del male ma assolutamente in buona fede. Forse non possiamo vivere altrimenti. Io sono invece convinta che esistano anche madri che non amano i propri figli, non li amano veramente, per quello che sono come persone, non sanno sostenerli, non sanno aiutarli a crescere, così come esistono padri che non sanno farlo. Quello che mi sorprende è che parlando della mamma "cattiva" parliamo della necessità di perdonare le sue mancanze, ma - non ci riesco nemmeno io- mi sembra che facciamo molta più fatica a perdonare nostro padre per essere stato assente o non averci sostenuto. In fondo la mamma ha fatto tanti sacrifici per noi (magari nostro padre si è fatto quaranta anni di fonderia o di fabbrica). |
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![]() zingara | 4 gennaio 2007, 02:50 mamma, mammina,mammola... |
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![]() Katia | 3 gennaio 2007, 22:41 Anche io ho avuto una mamma che è stata abbastanza pesante durante la mia infanzia e la mia adolescenza per il suo modo di fare sempre di critica e di controllo. Non mi sentivo libera di esprimermi e avevo continue crisi di ansia ogni volta che uscivo con gli amici o con un ragazzo. Avevo sempre paura di sbagliare e di beccarmi i suoi rimprovari. Nonostante tutto sono riuscita a stabilire con lei, dopo anni di conflitti,un equilibrio più o meno costante. Non le ho mai portato rancore se non per pochissime ore, perchè penso che alla fine è la persona che mi ama più di tutti al mondo e gli errori che ha fatto sono stati tutti in buona fade e senza alcuna volontà a farmi del male. Attraverso le ansie che mi procuravano le sue di ansie ho potuto analizzare me e lei e maturare; se non avessi avuto lei come madre forse non sarei cresciuta. Penso che le mamme vanno amate in ogni caso e che dei loro sbagli possiamo imparare qualcosa anche noi; infondo è per queso che viviamo: per imparare. |
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![]() Alessandra /CH | 3 gennaio 2007, 21:46 Fino all'eta di 32 anni, 12 anni fa, pensavo di avere una famiglia bellissima. Vedevo tutto con gli occhiali rosa. Ma ero una persona in-esistente,plagiata da mia madre.Incapace di vivere la mia vita e soprattutto infelice,depressa,priva di gioia.Dentro di me c'era una ferita profonda, causata da ataviche ansie e violenze psicologiche.A 32 anni mi sono staccata,ho tagliato il cordone,ho cominciato a vivere una vita mia,con dolore e fatica,ma la meravigliosa sensazione di essere viva.La psicoterapia mi ha aperto gli occhi sulla triste realta' di una famiglia iperprotettiva e castrante da cui dovevo uscire.L'ho fatto e ora,dopo 12 anni,riesco ad amarli a distanza.Posso amarli perché non sono piu in grado di farmi del male,ma soprattutto perché li ho perdonati,soprattutto mia madre.Non è stata colpa di nessuno, è andata cosi e non perdo certo piu tempo a piangermi addosso.Penso che tanti che dicono di adorare la proria madre in realta gli occhiali rosa non se li siano mai levati.Se voglio bene a una persona,non ho bisogno di dire quant'è bella e quant'è meravigliosa.Ho perdonato mia madre quand'ho capito-dopoo anni, finalmente lontana da lei-tante cose.Il mio compito fondamentale era di superare quella dipendenza per diventare una donna autonoma e libera di scegliere.Ho un figlio di 8 anni.So di aver fatto e di fare errori con lui,ma una cosa importante ho sempre presente: solo una persona felice e fondamentalmente soddisfatta è capace di essere un buon genitore.E' quando non sono in equilibrio che combino tanti pasticci.Ma almeno dopo chiedo scusa!! Un abbraccio a tutti voi. |
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![]() Francesco | 3 gennaio 2007, 20:08 Ciò che sento è che una madre è istintivamente, profondamente percepita da un figlio come "un porto" sicuro in cui ormeggiare quando incominciamo a conoscere le tempeste del mondo materiale. In fondo, non è proprio da quel porto che è iniziato il nostro viaggio nelle procellose acque della densa materia? Non è proprio in quel porto che è stata costruita la nostra (astro)nave? Ma se proprio lì ci vediamo rifiutato l'approdo, specialmente quando siamo piccoli e davvero indifesi, il trauma può essere enorme, lacerante. |
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![]() luciana mangano | 3 gennaio 2007, 20:00 Ognuno ha la madre che si merita! |
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![]() catia | 3 gennaio 2007, 15:08 Forse mi sbaglio, sono prevenuta, forse fissata, magari mi ricrederò quando i commenti diventeranno di più, ma la mia sensazione per ora resta. Quando dobbiamo affrontare la realtà di una madre che non è stata benefica con noi abbiamo spesso per lei le parole di scusa, di giustificazione che non riserviamo a nostro padre. Se il papà ad esempio era violento o assente difficilmente lo giustifichiamo pensando che anche suo padre era violento o assente con lui e non ha pututo imparare altro. Ma se la madre era anaffettiva immediatamente evochiamo la sua famiglia anaffettiva, che le ha fatto mancare l'amore o le mille circostanze difficili che ha dovuto passare e che l'hanno fatta diventare quello che è....Forse il legame con la madre è così potente e fondamentale che non possiamo proprio rinnegarlo qualunque cosa ci abbia fatto. Forse davvero abbiamo scelto nostra madre perchè abbiamo bisogno di lei per evolverci e in fondo lo sappiamo. Vorrei dire altre cose ma per ora devo tornare al lavoro. Un caro saluto a tutti |
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![]() Claudia | 3 gennaio 2007, 14:26 Io in fatto di mamma che fa male sono un'esperta. Non sto a raccontare quanto male mi ha fatto, anche perché non ci riuscirei. Le voglio bene lo stesso, a quanto pare così natura vuole. Molte madri fanno male ai loro figli, chi tanto chi poco. Ed è il motivo per cui, ora che sono madre anch'io, mi accorgo che quando i bambini hanno dei problemi, tutti immediatamente corrono a cercare le cause nella madre, molto più che nel padre, a volte a torto e a volte a ragione. Non è vero che per gli italiani la madre è intoccabile, anzi, basti pensare che un uomo poco di buono viene definito figlio di ..., mai qualcosa riferito direttamente a lui. |
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![]() Silvia | 3 gennaio 2007, 10:35 Le madri... purtroppo, se fano male lo fanno peggio dei padri! La mia esperienza, però, non è drammatica, la mia si è rimboccata le maniche dopo la morte di papà per allevare 3 figli (18,16 e 13), Abbiamo fatto la fame fintanto che lei non ha trovato lavoro, ma non ha mai fatto mancare l'amore verso di noi. La sua vita non è stata semplice, ha dovuto combattere con tante avversità (il suo karma è difficile) ma devo ringraziarla, sempre, perchè mi ha saputo dare, con tutti i difetti che può avere, gli strumenti giusti per essere quello che sono. Grazie mamma. |
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![]() mariangela | 3 gennaio 2007, 10:07 mia madre...appena sono nata non mi ha voluto subito e mi ha lasciato in collegio fino all'età di 4anni ca,certo mio padre si è fatto di fumo appena saputo che lei era rimasta incinta...non ho passato una bella infanzia,anche se non ricoro quasi nulla e quel poco che ricordo non si può dire che sia il massimo...pur amettendo che qualche raggio di luce c'è stato!la mia adolescenza è stata una vera e propria battaglia...volevo a tutti i costi il suo afetto,la sua attenzione il suo amore ,volevo sapere chi era mio padre...non ha mai voluto dirmi chi era...lo odiava e lo disprezzava...e io a quei tempi ero un ricordo troppo reale di quell'inganno subito! |
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![]() Luca | 3 gennaio 2007, 09:52 Per chi ha la fortuna di avere o avere avuto una mamma come la mia non ci sono parole di commento.....queste donne non solo ci hanno messo al mondo ma hanno continuato a dedicarci la loro vita! Ma forse in questo sono stato particolarmente fortunato! |
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![]() FRANCESCA | 3 gennaio 2007, 09:11 La mia fortunatamente è stata una madre amorevole. Molto severa e rigida, ma allo stesso tempo pastosa, morbida, un rifugio sicuro sempre e comunque. |
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![]() Costanza | 2 gennaio 2007, 23:16 La mia mamma è cattiva, vittima anoressica di una madre che non l'ha saputa capire. Forse l'ho scelta perché la mia ribellione verso la sua violenza, aggressività, immaturità, spezzi in qualche modo questo triste ciclo di madri cattive e figlie vittime. Sono mamma anche io. Spero d'essere migliore di lei. |
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![]() mari | 2 gennaio 2007, 18:16 la sola cosa che mi può consolare per abbracciare la mia vita così com'è, |
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