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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

LA MAMMA CHE FA MALE

Leggendo il blog ho visto che gli uomini sono stati spesso sotto accusa quali incapaci di assumersi responsabilità, incapaci di esprimere i sentimenti, ecc. Probabimente  i problemi con la figura paterna sono molto diffusi, io stessa non nego di avere avuto seri problemi con mio padre che ha quasi  certamente fatto più danni di mia madre, ma ho un dubbio.Guardandomi intorno  non vedo tutte  madri meravigliose, capaci di amare e di porsi nel giusto modo nella vita dei figli. Vedo madri  che fanno danni enormi e vedo conflitti insanabili. Perchè non se ne parla? Forse la mamma per noi italiani è intoccabile? Forse tendiamo a giustificare le madri perchè pensiamo sempre che in fondo "ci volevano bene"? Forse pensiamo sempre che la colpa non sia (non possa essere!) di una madre se fa qualcosa di sbagliato  mentre  un padre è certamente colpevole in proprio? Mi piacerebbe sapere  cosa ne pensaGrazie e buon 2007  Catia  Cara Catia,hai ragione. E' venuto il momento di parlare dell'inveterato mammismo italiano. Quanto una chioccia può rallentare lo sviluppo psicologico e spirituale di un figlio? Quanto una madre fallica o anaffettiva può danneggiare la forza e l'autostima di una persona? Se il karma condiziona il nostro destino, siamo noi che abbiamo scelto la nostra mammona buona o cattiva che sia, oppure è da concepirsi casuale l'essere generati da una donna che per tutta la vita chiameremo mamma?La prima ipotesi è sconvolgente, capisco, ma si collega alla legge evolutiva e spirituale delle vite. L'utero da cui siamo nati non sarebbe allora scelto dal fato, ma da noi stessi per svolgere un determinato compito. Con ciò si potrebbe giustificare la natalità da una madre arida o non amorevole.Si comprenderebbe la violenza o al limite il mitologico e purtroppo non soltanto simbolico orrore di Medea che uccide i propri figli. .....cari amici, cosa ne pensate? Quanto e perchè una mamma può fare male? Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 02/01/2007 | Letto 86.650 volte | 

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Commenti al post39 Commenti al post

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giovannaaa2

16 maggio 2009, 11:54

carissimi amici sono nuova di questo bellissimo sito e m'interessa molto l'argomento della madre cattiva, perche' io sono in questa situazione, posso dire:( MIA MADRE LA MIA PEGGIOR NEMICA ) Lei non ha mai avuto stima di me fin da quando ero ragazzina ho sempre capito che avesse un rancore interiore nei miei confronti, anche se a volte lo camuffava, adesso che e' piu' vecchia e' diventata anche peggio: arrogante, presuntuosa, falsa, bugiarda e mi calunnia con le sue amiche di quartiere cosi io sono la cattiva e lei cosi buona, in non so perche' ci capita una madre cosi; si dice che l'anima sceglie la famiglia cosi' pure la madre forse sara' il mio karma , mi chiedo cosa possa insegnarmi una madre cosi cattiva, cosa dovrei apprendere? se qualcuno mi puo' chiarire le idee ringrazio anticipatamente ciao a tutti.

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Alessia

26 marzo 2007, 00:27

io li amo entrambi.

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veronica

10 gennaio 2007, 23:58

buona sera a tutti,che dire di questi genitori..? intanto siamo noi ad averli scelti,certo spesso nn capiamo quale disegno o karma .Parlo per quanto riguarda la mia esperienza è stata devastante...un vero disastro me devo dire equilibrato entrambi si sono dati da fare per combinare disastri sia psicologici che fisici...crescendo nn mi sono soffermata alla sofferenza che mi hanno causato,quindi nella ricerca di tanti perche (perche a me ?cosa avro' fatto di male?etc) ho iniziato a scoprire chi sono veramente...e giorno dopo giorno tolgo polvere e schemi dalla mia vita..... quindi la mi adomanda è " ma cosa avro' fatto in una mia vita passata per trovarmi in questa situazione? ...la mia domanda è cambiata...e in fondo inizio a perdonarli....sono diventata quello che sono anche grazie a tutte quelle domande......

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alessandra /CH

8 gennaio 2007, 15:32

...volevo anche aggiungere una cosa: i genitori sono quello che sono, i loro errori sono dovuti a una catena senza fine che è il passato.Sono legati alla costellazione della stessa famiglia. Non esistono, forse, genitori buoni o cattivi. Ognuno fa quello che puo. Onorare i genitori è giusto, ma senza idealizzarli. Prenderli oggettivamente come sono.Accettarli e dire: "sei come sei. Sei mia madre, sei mio padre. Io sono cosi, ti rispetto, ma vivo la mia vita come desidero io.". Senza rabbia e senza recriminazioni. Piu ci si accanisce contro qualcuno, piu si diventa proprio come quella persona.... O no? Invece accettandoli ci si libera da secoli di irretimento.
Parlo nel senso delle costellazioni familiari di Hellinger.

Un caro saluto a tutti!

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Alessandra CH

7 gennaio 2007, 17:24

Ma...scusate, saro' dura, ma secondo me il concetto di Cristo secondo il quale bisogna lasciare il propro padre e la propria madre per seguire lui è troppo importante! Per essere una persona adulta occorre essere padre e madre di se stesso, o sbaglio?
Ci sono dei passi "obbligati" per crescere: distinguersi dai genitori, magari entrare in conflitto con loro, poi comprendere, perdonare, ma RESTARE DISTINTI ed emotivamente padroni di se stessi. Distaccarsene, vivere la propria vita senza andare a cercare consiglio e conforto a ogni pie sospinto. Crescere: interrompere la ruota del destino del picca e ripicca, una volta per tutte: basta. E poi: che senso ha una madre che sacrifica la sua vita per i figli? Mai un cinema mai un divertimento... Perché?!!! Una madre che si diverte è forse contro natura???? Una madre insoddisfatta sessualmente e inappagata è una piaga per i figli!!
Per me sono importanti i risultati.Una madre castrante non puo venire accettata "perché è il mio destino". E tuo dovere liberartene, crescere, una buona volta!

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Rosa Isha

7 gennaio 2007, 14:05

I miei genitori sono stati molto inaffettivi, sia tra di loro che nei miei confronti e io sono cresciuta con un disperato bisogno d'affetto. Ho sofferto molto per questo ma poi, nel cammino della vita, ho imparato ad uscire dal ruolo di vittima, imparando a volergli bene veramente, accettandoli per quello che erano, per quello che potevano dare.
Ma la vita è sempre pronta a regalarci emozioni bellissime. Il mio ricordo più bello dei miei genitori risale al novembre 1999, pochi mesi prima che mio padre morisse. Era ricoverato in ospedale e quel giorno andai a trovarlo con mia madre. Avevo nascosto in una busta una vassoietto di paste, sulle quali avevo posto le candeline con il numero 51. Era infatti il giorno del loro 51esimo anniversario di matrimonio, ma nessuno di loro si ricordava della ricorrenza, troppo preoccupati per i problemi di salute. Quando estrassi la “sorpresa” porgendo i miei auguri vidi lo sguardo stupito di mio padre che cercò subito con gli occhi quelli di mia madre. “Ma è il nostro anniversario” disse, e l'avvicinò a sé baciandola. Fu la prima volta che li vidi esternare un sentimento che arrivava dal cuore. Mi commuovo ancora oggi ogni volta e penso che la vita sia una cosa meravigliosa, regalandomi questo ricordo da cullare.
Vorrei anche io, come Romana, ringraziare tutti gli amici della massa critica. Arrividerci a Milano.

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lara

7 gennaio 2007, 11:12

Mi ritengo estremamente fortunata perchè ho una madre meravigliosa che è stata sempre mia alleata anche nelle scelte che ho fatto da lei non condivise. E' sempre presente ma con discrezione, senza invadenza, senza paranoie, senza proibizioni. Se devo rimproverarle qualcosa è proprio il fatto che non mi ha mai comunicato, nè parlato delle sue ansie, delle sue preoccupazioni, dei desideri che aveva per me: li ha tenuti sempre dentro a tal punto da essersi aggravata, in due particolari episodi, nella sua cardiopatia, che, fortunatamente, ora sembra sotto controllo. Penso,perciò,che una madre debba trasmettere, in giusta misura, le sue inquietudini. E' sbagliato certamente soffocare e tormentare un figlio con travagli e paranoie talvolta inutili, ma altrettanto lo è tenerle dentro e rovinare così la propria serenità.

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romana

6 gennaio 2007, 10:49

Care Amiche e cari Amici, mi siete tutti molto cari ed ogni commento vostro è una ricchezza, che fa vibrare il mio cuore di condivisione e comprensione. Ho 48 anni e la fortuna di avere ancora i miei genitori, due persone con pregi e difetti, che hanno amato tanto e senza condizioni le loro figlie (4), e hanno saputo cambiare, nel tempo, e usare la loro sensibilità e intelligenza per abbattere alcuni schemi mentali o perbenismi che avevano ereditato. Ma non volevo soffermarmi su di loro, perchè potrei scrivere più di un libro, raccontando il percorso della mia famiglia. Volevo dire a Catia e a tutti coloro che saranno presenti il 4 marzo che ho tanta voglia di abbracciarvi, in quell'occasione! Poi, volevo esprimere un pensiero, stimolato dai vostri commenti: credo che il bisogno di "mamma" non ci possa abbandonare mai, a qualsiasi età e con qualsiasi storia alle spalle! "mamma" in quanto presenza amorevole, accogliente, incoraggiante e non giudicante. Con le mie amiche e sorelle ci alterniamo reciprocamente nei ruoli di madri, figlie, sorelle...a seconda di ciò di cui abbiamo bisogno nelle circostanze delle nostre vite! Anche con gli amici uomini! Buona Epifania a tutti, che si manifesti la Luce nelle nostre vite!

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Indigo Mom

5 gennaio 2007, 20:16

Per me non è facile parlare del rapporto madre-figlia, forse ancora devo elaborare delle cose, forse ho la testa piena di domande o forse, in questo momento della mia vita qualche volta vorrei semplicemente essere ancora figlia ( sì lo so, non bisogna crogiolarcisi, ma qualche volta sento la mancanza delle coccole della mia mamma, anche se ho 35 anni).

Con mia madre ho avuto un rapporto pieno, coinvolgente, certo conflittuale ( credo non si cresca altrimenti), una mamma amica, una mamma lavoratrice da sempre, attiva, con le sue idee ben ferme.
A soli 55 anni si è ammalata di una malattia crudele, il morbo di Alzheimer, me la sono vista scivolare via pezzettino dopo pezzettino per ritrovarmi oggi, dopo solo 5 anni, a poterla "solo" abbracciare e dirle in un orecchio che le voglio bene, spesso ricacciando indietro i lacrimoni, perchè non parla quasi più, non cammina quasi più, a volte non si ricorda neanche il mio nome. Non avevo "risolto"tutti i conflitti del mio rapporto con lei quando si è ammalata, ma la mamma che conoscevo non è più qui con me e non so dove cercarla. Non mi ci posso neanche più arrabbiare, volendo.E' andata via. E io ho capito le cose non capite, le cose da spiegare, le cose su cui discutere con lei non potevano essere più forti dell'Amore. Lei ha lasciato qui con me una sua parte dolce, che si sfoca giorno dopo giorno e vi confesso, a volte è veramente duro assistervi...

Nel frattempo a mia volta sono diventata mamma...Mai avrei pensato di vivere questa emozione senza poterla condividere con mia madre, invece sono rimasta sola.
Di tutte le rabbie o incomprensioni che potevo avere da figlia ( e qualche cicatrice che è rimasta) ho però capito una cosa che credo sia fondamentale per tutti i figli un po' infastiditi dalle loro mammone: si fanno infinite cose silenziose per i figli e le nostre mamme ne hanno fatte più di quanto noi crediamo, cose semplici,piccoli gesti che hanno contribuito a farci crescere, anche quando non capivamo, anche quando non ce ne siamo neanche accorti. Un bacio mamma, ti voglio tanto bene.

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catia

5 gennaio 2007, 18:26

Sono grata a tutti voi che avete voluto esprimere i vostri sentimenti sull'argomento che ho contribuito a sollevare. Le vs.esperienze e le vostre opinioni- preziose anche quando non concordano con le mie - mi fanno pensare un'altra cosa, che vorrei esprimere anche se andrò fuori tema . Mi sembra che si parli della necessità di perdonare quelli che ci fanno del male e utilizzare le esperienze per la nostra crescita (e allora questo lo si deve estendere a tutti, dalla mamma anaffettiva o autoritaria al capufficio lupo mannaro e all'amico traditore io credo) oppure si parte dal presupposto che abbiamo scelto noi le esperienze che ci servivano e allora non abbiamo niente da perdonare a nessuno perchè qualunque cosa dobbiamo subire (fosse pure Auschwitz) serve alla nostra crescita e dipende dal karma che ci siamo creati. Mi sembra che scegliere uno di questi punti di vista cambi notevolmente la prospettiva riguardo la nostra ricerca spirituale e il modo in cui ci rapportiamo agli altri. Io nel mio faticoso cammino, mi sono posta il problema molte volte e mi sono "incagliata".
grazie a tutti e un saluto (non vedo l'ora che venga il 4 di marzo)

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FRANCESCA

5 gennaio 2007, 17:12

Caro Paolo F ho letto anche la poesia.
Sei stato sicuramente un figlio speciale, e forse non ci crederai, ma quando scrivevo il mio primo commento anch'io ho pensato che tua madre adoperasse le mie dita per scrivere quelle parole anche se di fretta perchè ero al lavoro.
Un abbraccio forte a te e alla tua famigliona

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FRANCESCA

5 gennaio 2007, 14:45

Complimenti PAOLO F, mi hai emozionata (sia come figlia che come madre) sono certa che tua madre è orgogliosissima di te per ciò che hai scritto. E' una lettera d'amore. Complimenti e ancora complimenti hai tutta la mia ammirazione.
Un caloroso abbraccio
Francesca

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romana

5 gennaio 2007, 10:35

Se crediamo veramente nella legge del karma, sappiamo che la nostra anima sceglie il luogo,il tempo,la famiglia nella quale incarnarsi, per proseguire nel cammino evolutivo, attraverso le esperienze e le prove che la vita presenta. Ci sono donne e madri egoiste e anaffettive, crudeli o semplicemente inadeguate, bloccate,angosciate... sono persone. Ci sono persone con queste caratteristiche. E' pur vero che la società italiana è mammista. Proprio ieri sera leggevo su un giornale della mia città, l'articolo di fondo a firma della direttrice che, citando la fonte di una certa informazione,per sottolinearne l'affidabilità, aggiungeva "come se lo avesse detto la mamma". Mi ha fatta sorridere. Non sempre le mamme sono affidabili: sono persone; tutte le donne e tutti gli uomini possono biologicamente diventare genitori, ma da questo ad essere madri (o padri) sufficientemente buoni...Sono comunque convinta che, come hanno scritto altre amiche, si debba fare uno sforzo per "alzare il tiro", accettare la legge evolutiva e valorizzare il meglio di ogni situazione. Buonissima Vita Amici

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Rosanna V.

5 gennaio 2007, 09:44

salve, sono d'accordo con Lei, sul "karma",cioè sull'ipotesi(o certezza)che dir si voglia,sul fatto che NOI siamo a scegliere l'utero dove nascere per fare "quella determinata esperienza".questa è la mia di esperienza.ho 47 anni e, credo, dopo aver sofferto da cani, per aver "scelto"una madre anaffettiva e distaccata,che mi ha creato non pochi problemi,dopo essermi sottoposta ad anni di analisi(benedetta)a giungere a questa certezza.sicuramente tuttgo ciò mi ha fatto diventare la persona che sono,ma...quanto tempo e..lacrime e,pensi, ora voglio imparare persino a PERDONARE!che assurdità....o no? secondo Lei??

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ale

5 gennaio 2007, 00:09

La mia mamma è stata sempre protettiva,forse troppo...a volte tacitamente l ho incolpata per come mi si è formato il carattere,ma quando sono diventata madre io,ho capito che ha agito solo per AMORE e la ringrazio per tutto ciò che ha fatto ,che fa ora e che farà.Mamma ti amo tanto!

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Pirpolo

4 gennaio 2007, 23:58

Mia madre ha sempre vissuto nella privazione e sacrificio: di famiglia povera, si è sottratta ad un padre autoritario e violento per finire nelle mani di un marito chiuso e taciturno, che l'ha costretta ad assentarsi dal mondo. A volte non riesco a controllare la sua "sindrome da crocerossina", che la porta ad accumulare stress e malesseri. Costretta a guardare tanta televisione per vincere la sua solitudine, non riesce ad essere obiettiva nei confronti della realtà. Io non so come aiutarla, anche perchè non riesco a comunicare in modo sereno con lei. Il mio blocco è dovuto alla spesso eccessiva curiosità nei miei confronti, che spesso mi causa imbarazzo. Tuttavia mi sento fortunato, perchè ho una madre con un cuore enorme, dallo sguardo di penetrante bontà, dalla pazienza e capacità di assimilazione del dolore fuori dal comune.

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odette

4 gennaio 2007, 21:03

Mia madre è stata l'unica persona che si è occupata di me , nel bene e nel male . Ha sicuramente avuto degli atteggiamenti sbagliati perchè iperprotettiva e molto ansiosa , ma era comunque presente e capace di comunicare amore , cosa che mio padre non ha mai fatto.. concordo però con Aurora, dobbiamo alzare il tiro , imparare a perdonare e a guardare con gli occhi dell'amore le nostre esperienze anche se negative , sentire con il cuore e non solo recriminare , anche perchè chi è senza peccato....

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Girasole

4 gennaio 2007, 20:47

Un abbraccio affettuoso a tutti gli amici che soffrono o hanno sofferto a causa della mamma.Mi compenetro in tutte le storie e non posso fare a meno di provare compassione e tanto Amore per la maggior parte degli amici che hanno avuto il coraggio di parlare dei loro problemi.Credo che il solo fatto di parlarne possa in qualche modo aiutarli a sentirsi un pò più sollevati.Anch'io credo di avere un nodo karmico nella relazione con mia madre.Spero, un giorno, in questa vita, di poterne in qualche modo venire a capo.UN saluto amorevole a tutti.

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Brigitta

4 gennaio 2007, 20:39

Invece a proposito di mamme che fanno danni: quella di mio marito è un esempio di mamma straordinariamente arida e manipolatrice, tutta tesa alla necessità di apparire, mentre suo padre ha sempre visto il figlio come un corpo estraneo che gli sottraeva le attenzioni della moglie. Mai un moto di affetto spontaneo o una telefonata per sentire come sta, mentre di fronte al resto del mondo si cala nel ruolo di “vittima abbandonata dal figlio” e gli ha fatto terra bruciata attorno. Dopo anni di sensi di colpa indotti e di altalena emotiva lui è giunto alla decisione di tagliare definitivamente i ponti (caso credo rarissimo fra gli uomini italiani) quando è nata nostra figlia: io sentivo il bisogno di un marito/papà più sereno e lui voleva risparmiarle un ambiente in cui sarebbe diventata una pedina ignara in un gioco psicologico esasperante fra adulti. Infatti in quattro anni non hanno mai visto la loro unica nipotina, né hanno mai chiesto di vederla. Probabilmente la domanda se abbiamo fatto bene o male a non farle conoscere una coppia di nonni ci perseguiterà e possiamo solo sperare che lei un domani capisca che l’abbiamo fatto pensando al suo bene.

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Brigitta

4 gennaio 2007, 20:36

Mia mamma la definirei una forza della natura. Originale, sfacciata (fin troppo), molto generosa ed estroversa, credo che con noi figli sia riuscita abbastanza bene a coniugare il pugno di ferro con una sana dose di coccole, l’attaccamento alla famiglia con le “pedate” che ti fanno volare dal nido. Certo, crescendo non sono mancati violenti litigi, come del resto penso sia abbastanza naturale che accada quando ci si deve emancipare da una personalità piuttosto prorompente per non finire schiacciati. Ma non ho mai avuto motivo di mettere in dubbio il legame profondo di amore che ci unisce. Neanche quando diversi anni fa qualcosa nel suo spirito - in apparenza indomito, in realtà umanamente fragile - si è spezzato per i dolori che la vita le ha elargito e ha iniziato a rivoltarsi soprattutto contro quelli che le sono più vicino con insulti ed azioni che possono anche fare molto male perché sa benissimo dove colpire. Da allora si può dire che ci alterniamo nel ruolo di mamma: a volte lei torna ad essere la mamma che conoscevo dall’infanzia, altre volte sono io che, in un certo senso, faccio da mamma a lei... imparando ad accettare le sue e le mie fragilità anche grazie all’amore che sento di aver ricevuto da piccola.

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salelm

4 gennaio 2007, 16:15

Ho se fossi un pittore,farei tutta la vita il tuo ritratto ,
mia madre a 60 anni più la guardo più mi sembra
bella.Così recitano i versi di un noto poeta.La descrizione di mia madre:protettiva,affettuosa,gentile,
pronta al sacrificio per la famiglia:mai un cinema,mai una vacanza,solo sacrifici per i figli e tanto tanto amore.
tutto questo amore mi ha impedito di crescere divolare e assumermi le mie responsabilità della vita.Non mi lamento va bene così,vuol dire che questo era il nostro
karma.doveva andare così.Grazie mamma ti ho sempre
voluto bene,ancora di più ora che sei a riposare nelle braccia dell'UNO.

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Claudia

4 gennaio 2007, 14:47

Cara Catia, in ogni famiglia c'è qualcosa che non va e quel qualcosa si fa sentire dapprima piano, poi sempre più forte fino a diventare insopportabile e nasce una crisi. Ci si critica tanto, proprio perché ci si ama, altrimenti la cosa migliore da fare, sarebbe migrare in PAtagonia, dove né mamma né papà ci raggiungeranno, e far perdere le proprie tracce. MA chi di noi starebbe veramente bene tagliando, senza averli chiariti e sanati, i rapporti coi genitori ? Nessuno, nemmeno tu.

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alessandra CH

4 gennaio 2007, 14:43

Cara Catia,

io sono d'accordo con te: è ridicolo pensare che siccome è tua madre, sia comunque un angelo e la si debba amare per forza.
Le madri sono persone e in quanto tali ce ne sono di buone e di cattive. Piu si sacrificano e piu te lo fanno pesare: che meraviglia!Ma io avrei voluto una madre che avesse gioito della propria vita, del proprio lavoro, che si fosse realizzata invece di stare a covare me.Sembrero egoista, ma per me la cosa piu importante al mondo non è mio figlio, ma riguarda me stessa: realizzare il mio destino,amare il mio compagno e POI nostro figlio.Altrimenti che responsabilita diamo ai nostri figli?Devono vivere per realizzare noi genitori??Questo non toglie il fatto che io darei la vita per mio figlio.Mi viene la nausea a sentire le sdolcinatezze del tipo "son tutte belle le mamme del mondo". Ma piantamola con questi stereotipi vecchi come il cucco! Una gran parte delle madri soffoca i figli e li obbliga anche a sentirsi in colpa per questo.

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mariangela

4 gennaio 2007, 11:42

cara catia...vorrei dirti una cosa...è da un pò di anni che non sono più arrabbiata con mio padre....so che le cose dovevano andare così...lui non doveva esserci, non doveva amarci e occuparsi di me e della mamma,perchè era questo che molto probabilmente ci avrebbe fatto evolvere ed imparare...quindi ora per quanto riguarda la mia esperienza,non ho bisogno di perdonarlo!Certo non ti dico quanta rabbia aveva,quando ero piccola,quante volte mi sono chiesta "ma dove sei ora che ho tanto bisogno di te"e sopratutto quante volte ho cercato di rintracciarlo tramite informazioni o conoscenze senza arrivare a sapere nulla...ora la mia ricerca è finita...non ne ho più bisogno perchè ho capito...non posso mentirti e quindi ti dico che la curiosità non mi manca...vorrei tanto sapere chi è,come si chiama.di che colore ha gli occhi e i capelli,oppure se una delle mie figlie gli assomiglia....ma finisce qui! ha ragione una carissima amica,qualche anno fa in un momento di crisi quando lo cercavo disperatamente mi disse"Mari,smettila di cercarlo...lui vive dentro il tuo cuore...è sempre rimasto lì e sempre ci rimarrà"mi ci è voluto un pò anche perchè è un concetto non subito comprensibile e non mi reputo affatto una persona che elargisce bontà e perdono facilmente,ma ti assicuro che ora per me è così!un abbraccio forte mariangela

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Patrizia

4 gennaio 2007, 10:01

La mia è stata una madre rigida , incapace di dare amore, tutta protesa verso il suo lavoro, la sua casa e mio padre. I miei ricordi di bambina sono le sue continue critiche, non ne facevo mai una giusta per fortuna la nonna materna ha compensato ampiamente con il suo affetto a queste carenze. Oggi che sono adulta e lei ha oramai 80 anni la vedo come una donna profondamente egoista che passa il suo tempo a commiserarsi per i dolori subiti, sono sincera nel dire che mi fa tenerezza . La sua incapacità di comprensione e di amore ha toccato il massimo 3 anni fa quando ho perso mia figlia in un incidente d'auto non una parola di conforto è uscita dalla sua bocca. Da allora non passa giorno in cui io tenti inutilmente di spiegargli di quale immenso privilegio è stato per me avere anche solo per 20 anni una figlia piena d'amore al mio fianco. Mia figlia che continua a comunicare con me attraverso le sue vibrazioni. Peccato mamma che tu non sappia sentire l'amore immenso che comunque c'è stato intorno a te in tutta la tua vita.

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catia

4 gennaio 2007, 09:25

Certo risulterò pesante e mi ripeto ma quello che mi sorprende è quel bisogno profondo di credere che la mamma ci voleva bene, nonostante tutto. Che ci abbia fatto del male ma assolutamente in buona fede. Forse non possiamo vivere altrimenti. Io sono invece convinta che esistano anche madri che non amano i propri figli, non li amano veramente, per quello che sono come persone, non sanno sostenerli, non sanno aiutarli a crescere, così come esistono padri che non sanno farlo. Quello che mi sorprende è che parlando della mamma "cattiva" parliamo della necessità di perdonare le sue mancanze, ma - non ci riesco nemmeno io- mi sembra che facciamo molta più fatica a perdonare nostro padre per essere stato assente o non averci sostenuto. In fondo la mamma ha fatto tanti sacrifici per noi (magari nostro padre si è fatto quaranta anni di fonderia o di fabbrica).
Sono confusa: nella mia famiglia lo scontro con mio padre era evidente da sempre, la mamma è stata il punto di riferimento per noi figli ma adesso che siamo grandi è scoppiata una guerra inaspettata. Se tutti criticano tutti così ferocemnte, davvero si amano?

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zingara

4 gennaio 2007, 02:50

mamma, mammina,mammola...
la guardavo e mi sembrava alta, bella, irraggiungibile.
la gardavo e mi sembrava ostile, guastafeste,nemica.
la guardavo e mi sembrava bella, buona, sottomessa.
la gardavo e mi sembrava buona, tonda e fragile.
la guardo e mi sembra forte, sensibile e saggia.
la guardo e non la giudico più.
la guardo e la amo tanto, nonostante la mia insicurezza, nonostante il mio ridere senza sorridere con gli occhi (uguali ai suoi...tristi)
la guardo e mi dispiace per tutti i sacrifici che ha fatto.
la guardo e mi sento un nodo allo stomaco.
ma quando la guardo la amo tanto.
nonostante questo...
nonostante tutto.

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Katia

3 gennaio 2007, 22:41

Anche io ho avuto una mamma che è stata abbastanza pesante durante la mia infanzia e la mia adolescenza per il suo modo di fare sempre di critica e di controllo. Non mi sentivo libera di esprimermi e avevo continue crisi di ansia ogni volta che uscivo con gli amici o con un ragazzo. Avevo sempre paura di sbagliare e di beccarmi i suoi rimprovari. Nonostante tutto sono riuscita a stabilire con lei, dopo anni di conflitti,un equilibrio più o meno costante. Non le ho mai portato rancore se non per pochissime ore, perchè penso che alla fine è la persona che mi ama più di tutti al mondo e gli errori che ha fatto sono stati tutti in buona fade e senza alcuna volontà a farmi del male. Attraverso le ansie che mi procuravano le sue di ansie ho potuto analizzare me e lei e maturare; se non avessi avuto lei come madre forse non sarei cresciuta. Penso che le mamme vanno amate in ogni caso e che dei loro sbagli possiamo imparare qualcosa anche noi; infondo è per queso che viviamo: per imparare.

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Alessandra /CH

3 gennaio 2007, 21:46

Fino all'eta di 32 anni, 12 anni fa, pensavo di avere una famiglia bellissima. Vedevo tutto con gli occhiali rosa. Ma ero una persona in-esistente,plagiata da mia madre.Incapace di vivere la mia vita e soprattutto infelice,depressa,priva di gioia.Dentro di me c'era una ferita profonda, causata da ataviche ansie e violenze psicologiche.A 32 anni mi sono staccata,ho tagliato il cordone,ho cominciato a vivere una vita mia,con dolore e fatica,ma la meravigliosa sensazione di essere viva.La psicoterapia mi ha aperto gli occhi sulla triste realta' di una famiglia iperprotettiva e castrante da cui dovevo uscire.L'ho fatto e ora,dopo 12 anni,riesco ad amarli a distanza.Posso amarli perché non sono piu in grado di farmi del male,ma soprattutto perché li ho perdonati,soprattutto mia madre.Non è stata colpa di nessuno, è andata cosi e non perdo certo piu tempo a piangermi addosso.Penso che tanti che dicono di adorare la proria madre in realta gli occhiali rosa non se li siano mai levati.Se voglio bene a una persona,non ho bisogno di dire quant'è bella e quant'è meravigliosa.Ho perdonato mia madre quand'ho capito-dopoo anni, finalmente lontana da lei-tante cose.Il mio compito fondamentale era di superare quella dipendenza per diventare una donna autonoma e libera di scegliere.Ho un figlio di 8 anni.So di aver fatto e di fare errori con lui,ma una cosa importante ho sempre presente: solo una persona felice e fondamentalmente soddisfatta è capace di essere un buon genitore.E' quando non sono in equilibrio che combino tanti pasticci.Ma almeno dopo chiedo scusa!! Un abbraccio a tutti voi.

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Francesco

3 gennaio 2007, 20:08

Ciò che sento è che una madre è istintivamente, profondamente percepita da un figlio come "un porto" sicuro in cui ormeggiare quando incominciamo a conoscere le tempeste del mondo materiale. In fondo, non è proprio da quel porto che è iniziato il nostro viaggio nelle procellose acque della densa materia? Non è proprio in quel porto che è stata costruita la nostra (astro)nave? Ma se proprio lì ci vediamo rifiutato l'approdo, specialmente quando siamo piccoli e davvero indifesi, il trauma può essere enorme, lacerante.
Il rischio è di perdere completamente la bussola e di vedere privo di amore e di luce il mondo ed il proprio cuore.
In questo una madre può far male, secondo me. Può rendere ciechi all'amore, se nega il suo. Allora la pianta della ricerca spirituale e della consapevolezza crescono malaticce, nel nostro cuore.
Vi abbraccio, buona vita, amici.

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luciana mangano

3 gennaio 2007, 20:00

Ognuno ha la madre che si merita!
Essa è solo la porta che ci permette di entrare nel mondo
e il male o il bene che ci fa dipende dalla nostra percezione.
Mia madre ha avuto una vita difficile, è passata dalle stelle
alle stalle, ha conosciuto la miseria, il dolore, il sacrificio,
ma ha cresciuto sette figli da vedova ed ha avuto anche la gioia di vederci raggiungere obiettivi importanti.
Io l'ho perdonata per il male che credevo di avere avuto
da lei, l'ho compresa e coccolata dopo che non c'era più
e ho vissuto per anni con un terribile senso di colpa:
avere lasciato che morisse da sola in una casa di riposo
per non abbandonare mia figlia che mi voleva presente al saggio della scuola elementare! Poi mi sono assolta
e da allora so che mi protegge ovunque lei sia e che ci riincontreremo nellì'eterno presente, nel mondo ove non
esisteranno più le limitazioni del tempo e dello spazio
e il colloquio d'amore che abbiamo avuto dopo la sua morte
sarà completo e vibrante.
Dobbiamo perdonare qualunque imperfezione, perdonare
qualunque danno vero o supposto, se vogliamo riappropriarci
della pace interiore e divenire genitori di noi stessi e lasciare
andare coloro che hanno svolto la loro funzione in maniera imperfetta esattamente come noi!

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catia

3 gennaio 2007, 15:08

Forse mi sbaglio, sono prevenuta, forse fissata, magari mi ricrederò quando i commenti diventeranno di più, ma la mia sensazione per ora resta. Quando dobbiamo affrontare la realtà di una madre che non è stata benefica con noi abbiamo spesso per lei le parole di scusa, di giustificazione che non riserviamo a nostro padre. Se il papà ad esempio era violento o assente difficilmente lo giustifichiamo pensando che anche suo padre era violento o assente con lui e non ha pututo imparare altro. Ma se la madre era anaffettiva immediatamente evochiamo la sua famiglia anaffettiva, che le ha fatto mancare l'amore o le mille circostanze difficili che ha dovuto passare e che l'hanno fatta diventare quello che è....Forse il legame con la madre è così potente e fondamentale che non possiamo proprio rinnegarlo qualunque cosa ci abbia fatto. Forse davvero abbiamo scelto nostra madre perchè abbiamo bisogno di lei per evolverci e in fondo lo sappiamo. Vorrei dire altre cose ma per ora devo tornare al lavoro. Un caro saluto a tutti

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Claudia

3 gennaio 2007, 14:26

Io in fatto di mamma che fa male sono un'esperta. Non sto a raccontare quanto male mi ha fatto, anche perché non ci riuscirei. Le voglio bene lo stesso, a quanto pare così natura vuole. Molte madri fanno male ai loro figli, chi tanto chi poco. Ed è il motivo per cui, ora che sono madre anch'io, mi accorgo che quando i bambini hanno dei problemi, tutti immediatamente corrono a cercare le cause nella madre, molto più che nel padre, a volte a torto e a volte a ragione. Non è vero che per gli italiani la madre è intoccabile, anzi, basti pensare che un uomo poco di buono viene definito figlio di ..., mai qualcosa riferito direttamente a lui.
In realtà i genitori, se ci sono entrambi, sono sempre entrambi meritevoli o colpevoli, perché ladro è chi ruba e chi tiene il sacco. Nel mio caso, quando mamma mi faceva del male, papà csoa faceva per fermarla? Mi diceva di portare pazienza, che lei era fatta così. E molti padri che violentano le figlie, non hanno mogli deboli che non sanno opporre resistenza e preferiscono fare gli struzzi?

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Silvia

3 gennaio 2007, 10:35

Le madri... purtroppo, se fano male lo fanno peggio dei padri! La mia esperienza, però, non è drammatica, la mia si è rimboccata le maniche dopo la morte di papà per allevare 3 figli (18,16 e 13), Abbiamo fatto la fame fintanto che lei non ha trovato lavoro, ma non ha mai fatto mancare l'amore verso di noi. La sua vita non è stata semplice, ha dovuto combattere con tante avversità (il suo karma è difficile) ma devo ringraziarla, sempre, perchè mi ha saputo dare, con tutti i difetti che può avere, gli strumenti giusti per essere quello che sono. Grazie mamma.

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mariangela

3 gennaio 2007, 10:07

mia madre...appena sono nata non mi ha voluto subito e mi ha lasciato in collegio fino all'età di 4anni ca,certo mio padre si è fatto di fumo appena saputo che lei era rimasta incinta...non ho passato una bella infanzia,anche se non ricoro quasi nulla e quel poco che ricordo non si può dire che sia il massimo...pur amettendo che qualche raggio di luce c'è stato!la mia adolescenza è stata una vera e propria battaglia...volevo a tutti i costi il suo afetto,la sua attenzione il suo amore ,volevo sapere chi era mio padre...non ha mai voluto dirmi chi era...lo odiava e lo disprezzava...e io a quei tempi ero un ricordo troppo reale di quell'inganno subito!
poi sono cresciuta...e lei siera sposata da qualche anno con un uomo che ha saputo donarle amore...e che ha saputo occuparsi,anche se con parecchie difficoltà e incomprensioni,anche di me!poi mi sono sposata,sono diventata grande e cominciavo a capire tante cose...e cominciavo comprendere quanto anche lei aveva sofferto,nell'infanzia, con una madre anche lei abbandonata appena rimasta incinta,gli strazi della guerra...e cresciuta si è trovata da sola ad affrontare la vita con una bambina al seguito e pochi soldi!
Ora non c'è più da qualche anno e mi manca tantissimo...qualche tempo prima di morire...ha saputo dirmi e dimostrarmi quanto mi amava e che le dispiaceva di che tipo di madre era stata...e io ho saputo dirle quanto l'amavo pur avendo passato tutto ciò e che non imprtava, perchè erano così che le cose dovevano andare...e quanti abbracci ci sono stati in quei giorni...avevamo recuperato!

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Luca

3 gennaio 2007, 09:52

Per chi ha la fortuna di avere o avere avuto una mamma come la mia non ci sono parole di commento.....queste donne non solo ci hanno messo al mondo ma hanno continuato a dedicarci la loro vita! Ma forse in questo sono stato particolarmente fortunato!
Buona giornata e Buona Vita a tutti!

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FRANCESCA

3 gennaio 2007, 09:11

La mia fortunatamente è stata una madre amorevole. Molto severa e rigida, ma allo stesso tempo pastosa, morbida, un rifugio sicuro sempre e comunque.
Grazie mamma

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Costanza

2 gennaio 2007, 23:16

La mia mamma è cattiva, vittima anoressica di una madre che non l'ha saputa capire. Forse l'ho scelta perché la mia ribellione verso la sua violenza, aggressività, immaturità, spezzi in qualche modo questo triste ciclo di madri cattive e figlie vittime. Sono mamma anche io. Spero d'essere migliore di lei.

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mari

2 gennaio 2007, 18:16

la sola cosa che mi può consolare per abbracciare la mia vita così com'è,
cosa non scontata e meta di uno sforzo quotidiano, ricadute ahimè comprese,
dicevo la sola cosa che mi può consolare di ogni difficoltà e sofferenza vissute è il sentire che la vita di mia madre, e non solo, mi è "capitata" per poter dispiegare la mia,con queste caratteristiche,
e allora dietro ad ogni suo aspetto e' così bello intuire nascosta l'infinita' misteriosa della vita
buon anno

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