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LA MORTE DEGLI ALTRI

Postato il: 30/05/2009 | Letto 20.268 volte |
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44 Commenti al post

![]() purple | 10 gennaio 2010, 01:25 Ho rivissuto la mia morte (una delle tante,se ho avuto tante vite)durante una regressione, ma non e' stato spaventoso come si potrebbe pensare,avevo si paura ma solamente perche' ero sola e non c'era nessuno vicino a me.Rivivendola con accanto chi mi ha indotto l'ipnosi che mi consolava e mi accarezzava ha avuto degli effetti sbalorditivi nel modo di condurre la mia attuale vita, ma non solo,dopo la mia morte sono chizzata in alto in mezzo ad una luce bellissima e avvolgente nella quale pur sentendomi un'entita' distinta ero parte della luce stessa,lo stato di beatitudine era totale.Direi che dopo tutto questo la morte ci fa un baffo!L'unica cosa che mi rende ancora triste della morte e' il dolore di chi rimane che non ha piu' accanto a se'le persone tanto amate ma sono sicura che pensarle nella luce ci dara' la forza per andare avanti.Un caro saluto a tutti. |
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![]() baci | 2 novembre 2009, 16:10 Ciao a tutti! Ho letto i vostri scritti e devo dire che ho sempre concepito la morte come "la più bella cosa che possa capitare ad un essere umano": perdonatemi, ma cito parole che ho sempre avuto in testa, sin da piccolo, pur avendo un infinito rispetto per il dolore della perdita di un caro. Ora che sono più grande (ma la consapevolezza, purtroppo, non ha seguito gli stessi ritmi della crescita fisica) sono ancor più certo di questa che considero una verità. Anzi, adesso credo che sia l' aiuto più potente che l' Uno ci dona. E' attraverso questa che avanziamo nel sentiero della consapevolezza e la vedo come un sole radioso e caldo che mi culla per rinvigorirmi. Ma non rinnego o sminuisco affatto la vita! E' durante la vita, infatti, che maturiamo e ci liberiamo del nostro passato non inteso come linea di scorrimento temporale ma come correzione di un libero arbitrio non d'Amore.. |
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![]() Anino | 7 settembre 2009, 11:01 Ciao Daniela, |
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![]() daniela | 6 settembre 2009, 17:05 Ciao a tutti, finalmente leggo qualcosa a me familiare senza sentirmi un pesce fuor d'acqua.Mi rivedo molto nelle vostre storie e nei vostri pensieri,ho letto per una vita tutto quello che potesse farmi scoprire cosa fosse l'altra parte della vita...ma ho capito tutto quando il mio nipotino e la mia mamma mi hanno lasciato...loro vivono con me in una felicità che cercano di spiegarmi,ma per me troppo sconosciuta.Il dolore è accecante anche quando li sento vicino a me...Ma io credo in loro, credo a ciò che mi dicono,credo che non esiste il buio, ma un amore grande e sconosciuto x questo mondo!!!Le ultime nostre parole?...IO CON TE..TU CON ME...non mi hanno mai deluso in 3 anni.Un abbraccio |
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![]() Anino | 17 agosto 2009, 11:11 Non credo che inconsciamente, sempre e comunque, scarichiamo l'angoscia della Morte nel continuare ad osservarla o a leggere o a vederla in tv. I mass media sono quello che sono, spesso vorticoso paniere dispensatore di notizie, che noi, voraci consumatori, in fin dei conti vogliamo consumare. Ma il "consumo" materiale in questa esistenza è una cosa, il sentimento della Morte è altro. Dentro di noi ognuno sa che cos'è la Morte, sin dal momento della nascita, per il solo fatto di essere venuti alla luce su questa Terra. Il commento di Aida è quello che sento significativamente di più, dunque spiritualmente, per me, il più "vero", sebbene ognuno sia portatore di una sua propria verità sul tema della Morte. Premiata ha ragione nel parlare di parenti che "si rovinarono" (rovinarono sé stessi...) quando ordinarono una corona di fiori per la morte di un suo zio, bisticciando per le spese, per i soldi... sarebbe stato meglio, e più coerente, per costoro non andare al funerale, visto il loro "ideologico/ sentimentale" concetto di Morte. E Savitri ci dice e ci insegna, con estrema reale descrizione, come è - almeno quanto ad "assaggio" iniziale - la Morte: una nuova avventura intimamente e indissolubilmente legata alla Vita, la cui unica e vera essenza è l'Amore, perché Dio è Amore incondizionato e assoluto ("ab-solutus": sciolto da tutto). Non può esistere la morte senza la vita e viceversa! Sono due facce della medesima medaglia. Un forte abbraccio a tutti. Anino |
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![]() aida | 29 luglio 2009, 16:36 La scomparsa di persone a me care, (parenti amici conoscenti) mi ha portato a riflessioni, ricerche, letture, scambi di idee, per comprendere quanto è vero ciò in cui credo, cioè la fede cristiana in una vita futura ancora ignota ma non per questo meno vera di questa terrestre. |
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![]() acquarius | 17 luglio 2009, 20:52 Purtroppo la Morte (con la M maiuscola) è uno dei pochi tabù rimasti: nel senso che non se ne parla mai, viene accuratamente evitata. Le grandi civiltà del passato (Egizi, Etruschi,...) avevano un vero e proprio culto dei Morti e dell'Aldilà e per loro era un evento normale della Vita, per quanto questa affermazione possa sembrare un controsenso. |
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![]() sara | 4 luglio 2009, 15:50 ciao ragazze,anche ha me è successa una cosa simile. Quando nel '96 pensavo di aver perso la mia carissima nonna. Non volevo crederci ero disperata.Dopo qualche giorno mi apparve in sogno,uno di quei sogni che sembrano (o sono) reali, mi disse "Sono felice e contenta" proprio come finiscono le favole!!! Io che alle favole ho sempre creduto! grazie nonna Ersilia ti voglio bene, ora so che nulla può separarci nemmeno la morte. Un abbraccio Sara da Crema |
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![]() premiata | 29 giugno 2009, 12:07 Cara iside, è destino che ti contatti anche qui. Il tuo sogno ricorda molto da vicino quanto capitò a me tanti anni fa. Avevo circa 13 anni quando morì un fratello di mia madre. Sembravano tutti disperati quando fratelli e sorelle, numerosi, si "rovinarono" ordinando una corona di fiori. Dopo il funerale giunse il momento di dividere la spesa. Scoppiò il putiferio tra di loro per pochi spiccioli di differenza nel conteggio. RImasi letteralmente con il cuore impietrito, assolutamente incapace di comprendere la cattiveria che li aveva mossi e chiesi io, al loro posto, perdono a mio zio. La notte mi venne nitidamente a trovare. Sto bene, disse, non ti preoccupare per me, non possono farmi più alcun male. Stai serena. Mi alzai felice e riuscii a perdonare i miei parenti. Potere della Morte che vive. |
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![]() iside | 26 giugno 2009, 22:58 13 anni fa morì mio padre, la sua morte mi segnò profondamente. Per due anni il mio solo pensiero fu il momento in cui lo vidi per l'ultima volta "vivo" prima che entrasse in sala rianimazione, un ultimo bacio...poi la fine. Il nostro fu un rapporto intenso di grande affetto e complicità, la sua mancanza era insopportabile, poi una notte feci un sogno che cambiò completamente il mio modo di concepire la morte. Ancora oggi ho un ricordo indelebile di quel sogno: vidi mio padre apparire da dietro uno "schermo" di Luce, era vestito con un abito di un azzurro intenso, dimostrava meno dei suoi 63 anni (i suoi anni al momento della morte), sorrideva e mi disse"Non soffrire più, io adesso sto molto bene". Dopo quel sogno il mio dolore finì e cominciai a credere all'eternità della vita. Cerchiamo di esorcizzare la paura della morte quando non abbiamo la consapevolezza del nostro essere eterni. |
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![]() premiata | 25 giugno 2009, 16:15 Caspita time, tutta sta fortuna tieni! Non ti sfugge proprio niente. Usi olio di pesce? Vorresti per caso, così tanto per non sapere che fare, inviarmi un pizzico del tuo fluido memorabile? Scherzo ma non troppo, come dire, ci provo a ridere delle mie dimenticanze. Mi sà che sono nata ieri e morta subito. |
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![]() time | 24 giugno 2009, 16:16 questo ricordo è ben preciso ed ho potuto collocarlo storicamente e geograficamente anche con nomi e definizioni dell'epoca |
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![]() time | 24 giugno 2009, 16:09 ammappole che stress..però grazie Savitri, mi confermi che quando ebbi "incontrando" chi in realtà non doveva essere lì..quella sensazione che questa persona fosse "intorno e davanti a me" e che in un qualche modo mi avvolgesse d'amore è corretta.Però che cavolo nessuno dice mai che era un povero pirla nelle sue vite precedenti.Sul serio.Siamo tutti altolocati, almeno lo eravamo.Beh' che grama consolazione.In tutta spietata sincerità mi ricordo la mia vita da disabile e non è stata per niente simpatica, eppure mi ha insegnato tanto, tantissimo.Umiliazioni, stupidità degli altri.Da quando lo ricordo per me siamo veramente tutti uguali.Non provo "pena" per nessuno, guardo chi è fisicamente meno fortunato come uguale a me.Per rientrare in argomento, anche la morte è un pò questo...ci rende uguali. |
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![]() time | 17 giugno 2009, 13:32 ...nel momento in cui vidi appannarsi i suoi begli occhi, la bocca tirata, provai un moto di terrore, lo stavo perdendo, l'attimo tra la vita e la morte si compiva in quel momento dinnanzi a me, rabbia stupore impotenza terrore incredulità mista a feroce disperazione voglia di tirar giù l'apatico dio o chi per esso dal suo trono di nuvole e picchiarlo di santa ragione...Sì picchiarlo...Mi dovrò preoccupare invece quando l'ottundimento dei sensi anestetizzerà le mie emozioni, quando con un telecomando acceso o spento comanderò le mie emozioni con un "ON" e con un "OFF".Quando un discorso pietoso ed ipocrita mi vorrà convincere di smielate credenze di chi in realtà ha spento le sue emozioni oppure non ne ha mai provate di VERE. |
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![]() time | 15 giugno 2009, 00:08 cara Taren , lo penso anch'io.Siamo umani.Proviamo sentimenti.In una società disumanizzante accade che la morte sia relegata a malattia.Per contrasto la morte ci rende vivi. Paradossalmente. |
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![]() Taren | 12 giugno 2009, 13:15 Da quando mi sono riavvicinata alle tematiche della spiritualità e della reincarnazione, e grazie anche ad amici portatori di Luce, la paura della morte mi ha abbandonata, sostituita dalla sicurezza di un Amore e una continuità di esistenza infiniti. |
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![]() premiata | 11 giugno 2009, 10:06 saluto con affetto Angiolina la cui esperienza è simile ad altri che mi hanno narrato della stessa meravigliosa esperienza nel vivere il "fuori corpo". Ciò che non so razionalmente spiegare è che io non ho ricordi lucidi in questo senso non avendo avuto esperienze di pre-morte, pur tuttavia è nel sonno più profondo che confido per rigenerarmi e risvegliarmi ogni mattino con il piacere di avere pregustato tale stato esistenziale. Tuttavia una trance spontanea particolarmente importante mi ha dato la certezza di contenere nel ventre una donna antica ed un feto morti non so come nè perchè. Tuttavia mi appartengono e vivono ancora dentro di me ponendomi in una situazione di privilegiato contatto con l'eterno riposo. La cosa più entusiasmente per me è che NON HO PAURA di loro in quanto Loro sono Me e viceversa. Mi hanno insegnato a cogliere l'aspetto dell'abbandono come essenziale alla Vita ed alla sua evoluzione. Nelle antiche culture credo fosse questo il senso religioso dell'esistenza senza barriere corporali, ricollocandola in una dimensione che solo da poco, soprattutto in occidente, stiamo riconsiderando. |
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![]() iside | 6 giugno 2009, 22:40 Da quel giorno non temo la morte, è una potra che si chiude e se ne apre un'altra. La vita oltre la vita, è qualcosa di meraviglioso, questo corpo ci limita moltissimo. Ci aspettano altre vite, altri percorsi... Questa esperienza mi ha insegnato moltissimo e tra le cose più belle mi ha fatto capire quanto la vita sia importante e quanto sia bello viverla..,quanto sia importante capire e volgere lo sguardo sull'infinito...Un grande abbraccio. |
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![]() iside | 6 giugno 2009, 22:25 Eccomi carissimi, causa ospedalizzazione mamma ho dovuto abbandonarvi per un pò, ma sono di nuovo con voi. Proprio la notte precedente la pubblicazione di questo blog ho fatto un sogno di cui tralascio gran parte del racconto per mettere a fuoco alcuni fotogrammi in cui la "morte" sembra volermi dare un messaggio. Sono dentro ad un bar e guardo la via che è percorsa da animali di un circo, davanti alla vetrina passano due agnellini seguiti da due tigri, la seconda tigre lecca l'agnellino come mamma gatta fa con i suoi gattini, ma all'improvviso affonda le fauci nel collo dell'agnellino, la sua ferocia è inaudita, ma l'agnellino non soccombe i suoi occhi rimangono aperti e "vivi" E' una scena agghiacciante invoco l'agnellino di fare presto a morire perchè non riesco a sopportare tutta quella crudeltà, ma lui mi guarda e continua a "vivere".Beh chiaro no? La morte non ha nessun potere sulla VITA. Vorrei raccontarvi un episodio accadutomi qualche anno fa, era l'una di notte fonda , ero molto concentrata sulla lettura di un libro quando con un forte rumore di risucchio uscii dal mio fianco destro e mi ritrovai sospesa in aria, il mio vero io, la mia vera essenza era due metri sopra quel sacco vuoto che stava seduto sulla sedia, provai una grande forza, sentivo di poter fare tutto con la sola forza del pensiero...a quel punto ebbi paura di non riuscire a gestire la situazione e rientrai nel mio corpo. Penso che questo succeda quando si lascia il corpo nel momento della morte. |
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![]() time | 6 giugno 2009, 12:28 Non è Anubis che trovo affascinante, in realtà come già scrissi sul blog di Akh. fa probabilmente parte di una mia vita precedente, metto il probabilmente perchè ancora non ne ho avuto una conferma chiara (con prove geografiche storiche ecc. non influenzate da visioni di film o visite a musei o simili che magari a livello conscio non ricordo) però in QUESTO caso non mi importa attenderò che la cosa si evolva in maniera naturale.Quello che mi interessa è ciò che ho scritto con i suoi vari collegamenti storico culturali.Un giorno volendo sperimentare i miei ricordi riguardanti rituali di guarigione non ti dico che è successo...è piuttosto pauroso. Diciamo che ha funzionato.Bisogna andare in profondità e recuperare antiche conoscenze.Gli ebrei la chiamano kawanà ????????? ,l'intenzione, una forte preghiera in sintonia con Dio.Io delle mie vite precedenti ricordo molte morti. Tutte hanno influenzato la mia vita attuale difatti ogni nodo corrisponde ad un fatto accaduto.Per es. non ho la patente perchè nn mi ritengo capace...infatti ho avuto un incidente in un paese europeo al confine con un altro, mi ricordo il cartello con il nome della località sull'autostrada(e quel paese-città esiste)i miei abiti stile anni 50 a pois la fascia nera ai capelli il mio lavoro in laboratorio di analisi o foto, la mia solitudine a casa, una strana macchia sul muro che nn so ancora cosa significhi ma è come lo intuissi, e al finale la visuale del mio braccio destro sull'asfalto.Ultima cosa. |
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![]() premiata | 5 giugno 2009, 12:51 Eh, il concetto di morte mi chiama e non so stare lontana da questo blog. time pare altrettanto affascinata da Anubis. Se non mi conoscessi penserei che sono depressa e che non mi interessa più "vivere" ovvero avere oggi un corpo a cui piace godere del dono dei sensi. Non è così, sono tremendamente "umana" ed amo il piacere in senso lato(fantozzi disse appunto, seduto sulla poltrona di pelle umana, "quant'è umano lei!!")eppure sto imparando a non temere la "sparizione" mia e degli altri. Io la contengo già. E mi viene però il dubbio di non sapere amare la Vita tanto da non pensare con dolore alla fine fisica, sia mia che altrui. E , ancora, penso che se la Morte non è più un problema allora non lo è la guerra e la malattia, l'omicidio e la pena di morte cioè l'orrore del "Male". Questa strana considerazione che si fa strada inoltre non ha spiegazioni plausibili in quanto non ha a che fare con la certezza di una fede. Non ne ho nessuna, tranne che "Morire sia come un dolce Dormire" e che se nulla dovesse essere Oltre, apparterrei comunque alle leggi Universali. Ciò mi basta, per ora, aspettando di mettermi alla prova |
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![]() time | 5 giugno 2009, 00:29 Ho visto quest'angelo e credo che sia Mumya , "l'ultimo" appunto, una lunga sua sequela di diversi aspetti da oggi al passato ci parla di molte sue espressioni nella storia: Anubis a cui risale il rito dell'accompagnare la morte (non cancellarla renderla malattia come si fa oggi) poi sicuramente dei romani ed egizi ma forse più sicuramente gli aztechi ed i loro riti sanguinari ,un'altra faccia di un sentire simile, il corpo- la morte -sacrificio-per la salvezza di tutti.Parole che non fanno che richiamare la croce , e mi dispiace, non mi è mai piaciuto che qualcuno morisse atrocemente per i miei peccati, non lo capisco, ma alla luce del mio incontro con quest'angelo un piccolo spiraglio di comprensione mi si può aprire e forse intuisco che è l'ultima espressione di amore.Difatti come dico spesso, l'Amore vince la Morte sempre.Ed è così. |
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![]() time | 5 giugno 2009, 00:21 E' d'aspetto acuto e doloroso questo "angelo" non si può definire "né mi è consentito parlarne" e questa mia affermazione è vera perchè risale ad un passato (anche mio anche vostro) in cui la morte era appanaggio di una classe sacerdotale "chiusa" i cui simboli e procedure erano segreti, vera poichè è un "angelo" che "non è" rappresenta ciò che di più orribile la mente legata alla fisicità può NON comprendere nè rappresentare in quanto rappresenta il -non essere-. Ciò con necessario rispetto và ricordato. Non è facile averci a che fare continuatamente e per tante vite. Il dolore è reale, non illusorio.Ed è legato al corpo.Quanto più si è legati e materiali nelle proprie espressioni così tanto è difficile lasciare la vita fisica, ma non si può prescindere quindi dal -Maestro del Dolore-.Anche se umanamente non si può proprio perchè siamo umani credere di riuscire a non soffrire sarebbe disumana la persona che mai soffra per la perdita fisica di una persona amata o che mai abbia maledetto il cielo , siamo umani.Ma ciò che ci esalta è l'amore -che è-e trascende il tempo e quindi la morte . |
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![]() vitade | 4 giugno 2009, 22:41 Non si muore, ma si vive nell'infinito...Penso questo...E sento che chi è morto nel corpo, in realtà vive come anima accanto a noi... |
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![]() premiata | 4 giugno 2009, 12:02 Dopo avere letto time mi sono illuminata:Ho capito perchè non ho fatto il medico, mi sarei confusa somministrando le medicine sbagliate e sapete perchè? Non ho memoria di nulla ed è una cosa meravigliosa, quindi il fascino della morte mi si addice |
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![]() time | 4 giugno 2009, 11:50 grazie Premiata grazie Giglio (appello agli altri defunti del Blog : MeneliK Cicciuzz "Isidina" (che è medicina x l'anima?) della serie "Aiire-Med Fast" Componenti : Gigliodina, Isidina, Premia-mix 100, Ciccio-san2,50, Time-dec solfatine, TRi-Menelik diclonato....colorante Blu Mirtillo naturale del Trentino e Liquirizia della Cambogia. Controindicazioni : assuefatti da ovvietà astenersi all'impiego, altresì dicasi per intolleranti all'intelligenza altrui o/e poco disposti ad avere dubbi inoltre dannoso per i portatori di War-Makers .Prodotto in Unoland Galassia di Humbolt prima colonia terrestre sfuggita alla Idiozia Medianica Satellitare Era B. |
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![]() giglio | 3 giugno 2009, 16:47 la morte è la porta per la vita.morire consapevolmente questo è importante perchè in quel momento, di trapasso lucidamente sapremo.questa paura va affrontata, anche stando vicino ai malati terminali e rimando loro accanto.due giorni prima di morire, a mio padre dissi: papà ancora per poco. è stato il mio modo di lasciarlo andare.ci vuole più amore a lasciare andare che a trattenere i nostri cari. |
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![]() giglio | 3 giugno 2009, 16:41 sogno le anime che appena lasciato il corpo vagano non sapendo quello che è appena successo.le mia guide mi hanno risposto che esse vagano perchè non chiedono di TORNARE A CASA.le dobbiamo aiutare diventando per loro un faro d'amore, di luce.solo così troveranno la strada |
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![]() premiata | 3 giugno 2009, 10:47 Quanti anedotti grotteschi riferiti alla morte (fisica) da scrivere un libro d'humor. Riflettevo anch'io sul fatto che la riteniamo terribile eppure la consideriamo GIUSTA (VEDI PENA DI MORTE) e la dispensiamo in nome della Giustizia. Dunque, Morte del peccatore come giustizia, Mortem nostra e della nostra tribù (leggi famiglia) non accettabile, mai. Spesso ne facciamo oggetto di sceneggiature alla Grande Fratello(non mi riferisco alla televisione per forza) per esigenze di recita sociale esorcizzando così la paura dell'ignoto. E' questo aspetto soprattutto che mette in luce la carenza cronica della consapevolezza collettiva sull'esistenza: il "mio" dal "tuo" divide e crea mostri perchè solo quando il dolore, così come la gioia, ci appartiene diventa davvero Unico. |
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![]() time | 2 giugno 2009, 13:36 cari tutti ma in particolare Premiata , sai cara akhenatonatina mia che la pacca sulla spalla l'ha data un mio parente "lasco" ad un mio adorato congiunto più prossimo (e non lasco per chi non capisce : "largo" anzi in questo caso da tenere più alla lasca/larga possibile) che però non poteva mandarlo a quel paese poichè egli stesso era già per sua fortuna ma per mio grande dolore già tra i più; Era nella bara ...e alla scena abbiamo assistito solo in due altrimenti non so che cosa avrebbero detto gli altri, noi due siamo rimasti allibiti ma il dolore era più grande della voglia di arrabbiarci e non ne abbiamo neanche commentato niente.Poi con un altra persona nel momento del pianto che eravamo in raccoglimento tuitt'è due è partita una salva di fuochi d'artificio da qualche parte si festeggiava forse un matrimonio non so, ed è stato imbarazzante e fuori luogo.In finale un mio per modo di dire amico giorni dopo ha commentato: --"sai il tuo parente non aveva una bella faccia da morto perchè non aveva la "fede", invece la tal'altra persona al quale sono andato aveva un'espressione beata perchè era religioso.." Tenete presente che il mio congiunto è morto per cancro al fegato e quindi non poteva avere "un bel colorito" .Che gli fai a stà gente? Li ammazzi? |
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![]() giulietta | 2 giugno 2009, 10:29 Il nonno e la nonna che vedo in sogno mi dicono che mi parlano "dal mondo dei vivi"!Io però lo so che sono morti. |
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![]() premiata | 1 giugno 2009, 11:16 Ripeto: ciò che non riesco a spiegarmi di noi Umani è la capacità di darci la morte (fisica ma anche psicologica, culturale, spirituale) l'uno con l'altro, pretendendo pure di soffrire più di tutti! Tipica conversazione: "Devo essere operato, rischio di morire altrimenti!". "Tu? E io allora? Guarda ho ancora le cicatrici". Noi stiamo sempre peggio degli altri ed il nostro martirio è insopportarbile. E così capita che quando muore un altrui familiare vai per consuetudine sociale a trovarlo e, dopo la classica pacca sulle spalle di consolazione, te ne torni a casa tranquillo. Tanto tua madre è ancora lì con te, chi se ne frega?. Un brutto giorno, quando l'innominata busserà a casa tua e te la porterà via e piangerai la tua disperazione, l'Altro l'ha già digerita e ti sentirai ancora e sempre solo ed il più sfortunato del mondo. Tocca a te ora prendere la pacca sulla spalla e vedertela con i tuoi fantasmi. In televisione o al cine è poi ancora più facile avere a che fare con Lei: che spettacolo ragazzi!! un vero spasso!! E più morti ci sono e meglio è. Certo al Tg disturba un pò, soprattutto all'ora di pranzo ma basta girare programma. Se poi pensi di andare a fare le vancanze a Lampedusa un senso di schifo ti assale: e se dovessero presentarsi pezzi umani dal mare a rovinare le tue vacanze? Perchè non se ne stanno a casa loro? Meglio la montagna facendo molta attenzione però perchè si rischia un pò troppo oggi e qui parliamo di Morte vera, la Tua appunto!! |
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![]() time | 1 giugno 2009, 10:53 Questa la dedico al dott. Bona e all'amico che gli ha fatto festa dalla finestra, mi ha fatto subito pensare a lui : a S. Francesco, il più outsider dei santi ! che diceva tra l'altro nel suo "Cantico delle Creature" : "laudato sii mi Signore per sora morte corporale che nullo homo vivente po' skappare".Ecco qua parole più belle e amorose e rispettose non ve ne sono, se qualcuno vuole leggerselo tutto basta che digiti "Cantico delle Creature" e vada su Wikipedia.Per il sonoro vi consiglio: http://www.youtube.com/watch?v=stlHzzovi3Q&feature=related |
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![]() sara | 30 maggio 2009, 15:52 ...Un bene comune. BOh ? |
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