Ti comunico i risultati di una ricerca fantastica che ho intrapreso da almeno trent’anni su migliaia di pazienti indotti in ipnosi regressiva. Le tue, le mie mappe cognitive-emotive non si formano soltanto nella prima infanzia.
L’embrione, il feto percepiscono se vengono accolti ed amati e “mappano” la loro affettività generando nel periodo intrauterino i loro schemi emozionali e la relazione con la madre e con il mondo esterno.
Ciò sarà fondamentale nella programmazione del comportamento e dell’affettività future.
Cosa voglio dire?
Ciò che accade dal concepimento alla nascita rappresenta un vero “codice sorgente”, il punto di partenza della successiva affettiva e stima di sé.
Il concetto di “mappe cognitive-emotive” è stato introdotto nel 1948 dallo psicologo americano Edward Tolman intendendo modelli mentali o script che verranno utilizzati nella relazionalità futura.
La depressione, il panico, l’angoscia abbandonica dipendono a mio avviso prevalentemente dal primissimo rapporto intrauterino con la madre e con l’ambiente che la circonda durante la gravidanza. Su questo template, su questo “stampo” di DNA , negli ippocampi, nelle amigdale si inseriscono anche le esperienze karmiche.
Stress, infelicità, rifiuto, angoscia materna, progetti abortivi, ma anche litigi, violenze, incomprensione del partner e dei famigliari vengono codificati nel genoma e nell’ippocampo del bambino.
Molti bambini sono stati abbortiti affettivamente anche se sono stati messi al mondo.
Naturalmente anche la gioia, l’accoglienza, il sorriso e l’armonia della coppia si iscrivono per sempre nel genoma della nuova creatura.
In sintesi: la tua autostima inizia a formarsi nella pancia della mamma e questo codice sorgente scriverà tutta la tua relazione affettiva con il mondo futuro!
Ludwig Janus, medico e psicologo tedesco membro della Società Internazionale di Psicologia Prenatale e Medicina ISPPM afferma che:
«L’utero è un ambiente protetto, ma il feto non si sente per niente fuori dal mondo. Ciò significa che il bimbo, nel pancione, partecipa alla vita della mamma, sente l’ambiente nel quale nascerà».
Ancora dice:
“Le esperienze prenatale e perinatali dovrebbero essere parte integrante del trattamento psicoterapeutico”.
Ed ora il grande scoop! Sono ormai migliaia i pazienti che faccio regredire al periodo intrauterino con la ipnosi evocativa medica (ex ipnosi regressiva) raggiungendo il cuore di quel feto che batte ancora dentro di noi in un eterno presente.
La ipnosi recupera il tempo sincronico di quel periodo di vita permettendomi di “rimappare” i solchi genetico-cognitivi-affettivi mal delineati. Inoltre il template genetico è nel neonato maggiormente aperto a indagini esistenziali karmiche e di vite sincroniche, da taluti definite vite precedenti. L'ipnosi evocativa diviene una terapia epigenetica karmica fondamentale del periodo intrauterino e della prima infanzia!
Mi pare una notizia fantastica! Non faccio altro che accogliere quell’anima dandole il benvenuto e riconsegnandole il diritto di vivere, di crescere e di amare.
Credimi, tutto ciò è fantastico!
Buona vita Angelo Bona
Bibliografia:
Janus, L. (1991). The expression of pre- and perinatal experience in cultural phenomena. Pre- and Perinatal Psychology Journal, 5(3), 203-220.
Janus, L. (1993). The relationship of pre- and perinatal psychology to 20th century art, literature and philosophy. Pre- and Perinatal Psychology Journal, 8(2), 129-147.
Janus, L. (1997/2001). Enduring effects of prenatal experience. (English translation from the original German publication). Heidelberg: Mattes.