Cari amici, gli scienziati stanno valutando la possibilità non solo che esista una memoria cellulare di per sè, ma che anche il corpo abbia una sua propria potenzialità di apprendimento e di memoria.
Per quanto riguarda la memoria neuronale i ricercatori dell'Università della California, a Los Angeles, hanno studiato i neuroni delle lumache di mare e hanno dedotto che un determinato apprendimento sia collegato al numero delle sinapsi che sono coinvolte.(Glanzman DL 2014)
La scoperta è fantastica perchè significa che una cellula nervosa "sa" quanti collegamenti con le proprie sorelle deve produrre per consolidare un determinato ricordo: è cioè una cellula senziente, intelligente e non soltanto passiva biochimicamete.
I ricercatori della Harvard medical School guidati dal Prof. Konrad Hochedlinger sanno che esiste una memoria cellulare per ogni unità biologica del corpo secondo la quale una cellula della pelle sa di essere una cellula cutanea.
Gli scienziati riescono a trasformare le cellule cutanee in cellule staminali pluripotenti, facendo loro dimenticare la loro identità primaria, ma ognuna di esse tenderà a ritornare alla propria memoria biologica originale. (Hannah L. Robbins 2015) (Nature 10 dicembre 2015).
Sul versante della memoria somatica, Antonio Damasio (Damasio, 1994; 1996) neuroscienziato portoghese parla di marcatori somatici. (Damasio, 1994; 1996).
Le sensazioni spesso viscerali che nascono dalla percezione del nostro corpo in conseguenza a stimoli che le hanno generate pare vengano archiviate divenendo memorie ripetibili dette marcatori somatici.
Mi riferisco al classico nodo nello stomaco che ci fa desistere da una determinata scelta, o le romantiche farfalle che si librano durante l'inizio di una stagione d'amore.
Io personalmente provo un crampetto fastidioso credo alla milza che mi accompagna per dissuadermi da una scelta erronea.
Il mio crampetto accade spontaneamente senza alcun intervento della mia corteccia prefrontale ed è il mio personale marcatore somatico, la mia memoria somatica negativa completamente avulsa da ogni mio processo razionale.
Difatti l'analisi del marcatore somatico si spinge molto avanti fino a generare l'ipotesi secondo la quale l'effetto delle emozioni somatiche si manifesterebbe in primis autonomamente, senza alcun ricorso alla elaborazione cognitiva. (Stocco Andrea 2005).
Vuole dire che il corpo avrebbe nei suoi archivi di memoria emozioni pronte a generare reazioni indipendentemente dal successivo intervento della ragione: quindi una memoria autonoma extra-corticale.
Molti pazienti soffrono di disturbi inspiegabili, invisibili all'indagine medica ed agli esami di laboratorio. Sono disturbi che si reiterano come se una memoria ostile agisse contro il soggetto. Queste patologie funzionali quali: la fibromialgia, le cefalee tensive, le dispepsie, le disbiosi intestinali, gli acufeni, le vertigni, le dermatiti atopiche ecc. hanno spesso codici che la medicina non riesce a spiegare, un linguaggio che può essere indagato dalla psicoterapia e dalla ipnosi medica evocativa.
Spesso, quando non si comprende il linguaggio del corpo sofferente del paziente, si esprime troppo facilmente la diagnosi di disturbo da sintomi somatici che un tempo si chiamava ipocondria.
Credo si debba in questo stadio ancora in continua crescita scientifica, non esprimere certezze di sola somatizzazione che potrebbero essere contraddetta da una prossima sperabile revisione del sapere.
Conosciamo ancora pochissimo dei codici delle memorie patologiche del soma e forse tra dieci anni si potrà approdare a numerose ulteriori diagnosi per ora impossibilitate.
Esiste poi certamente una memoria esistenziale spirituale, karmica, ma questi sono argomenti che la scienza disconosce e che sono la traccia mnestica latente più importante per curare i nostri disturbi psichici ed organici.
Son certo che la scienza percorrerà in futuro il percorso dell'anima e potremo parlare ad un simposium di facoltosi scienziati di una memoria incisa nel nostro cuore.