Poesia
Autore: marcos (02/05/2013)
l' ultimo ulisse (a Franco Califano)
Sono quello che passa sfiorando le cose ,
il saltimbanco,
il doloroso,
sono un rosario sgranato di maledizioni,
il passionevole ,
il senza patria
Sono l ' amante che prega e non paga
Sono un vento volante di bandiere
Sono colore e solitudine.
Sento la mia ora,
l’ora in cui la mia anima carezzerà' la tua,
l’ora della insonnia che mi fa compagnia,
l’ora dei silenzi che non hanno parole,
la mia ora,
alba di colori in bianco e nero
la mia ora,
l' ora della notte che mi fu sorella.
Allontanati da me.
Io sono ciò che piove,
che arde,
che soffre.
Io sono ciò che corre,
che urla,
che scrive.
Aiutami ad aprire queste porte immense.
Con le tue braccia sottili
abbatti queste croci
che inchiodano e che sanguinano.
Liberami di me.
Voglio uscire dalla mia anima.
Voglio non aver limiti
ed elevarmi verso le stelle.
Il mio cuore non deve piu’ tacere.
Deve condividere ciò che tocca,
deve essere di fuoco,
di radici,
d’ali.
Non posso esser la pietra
che s’innalza e non torna.
Non posso esser l’ombra
che si disfa e passa.
E che io possa,
alla fine,
far vacillare il confine
dei miei ultimi limiti.
Correre in fuga pazza,
inondando le terre,
come un fiume terribile,
sciogliendo questi nodi,
spezzando,
bruciando,
distruggendo
tutte le barriere,
come una lava assoluta.
Correre fuor di me stesso,
perdutamente,
libero di me,
finalmente libero.
di volare via.
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